La
morte di un coetaneo. (16-061)
E'
morto un mio quasi-coetaneo. Aveva 73 anni.
Relativamente
giovane, secondo la mia visione della vecchiaia (cioè non era
ancora nell'età giusta per morire).
Era
una persona con la quale avevo molto collaborato, circa vent'anni fa.
Anzi
era qualcosa di più: mi aveva letteralmente aperto una strada, un
modo di vedere alcuni aspetti della vita, che mi interessano ancora.
Nella
mia città e nella mia regione è stato un promotore autorevole di
un'alimentazione sana e di un'agricoltura senza veleni.
Onore
al merito.
Tutto
il mio impegno attuale a riguardo dell'alimentazione è cominciato
con lui.
La
sua morte mi ha colpito.
Per
due motivi.
Uno:
è il primo compagno della mia età giovanile/matura che muore.
Vicino in età, vicino negli interessi. Parte del mio mondo. In un
certo senso eravamo diventati vecchi insieme, anche se non lo vedevo
da qualche anno.
Due:
è morto di cancro ai polmoni.
Il
mio convincimento attuale è che, con una buona alimentazione, certe
malattie gravi della nostra società sono evitabili.
Ebbene
lui era un vegetariano e consumava soltanto prodotti biologici.
Un
colpo per le mie convinzioni attuali.
Unica
consolazione (magra, per altro): era un forte fumatore di tabacco.
Asseriva
che per i vegetariani il fumo non è poi così dannoso
(giustificazione di un proprio malcostume, si potrebbe dire a
posteriori).
Non
c'è nulla da fare: le convinzioni devono continuamente
essere sottoposte al vaglio della realtà.
Le
idee sono importantissime, nella vita.
La
realtà ancora di più.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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