La mente
dei vecchi.* (16-036)
Una
conoscente, settantenne, stava discorrendo con me del bilancio delle
spese condominiali. A un certo punto del discorso, indicando alcune
ricevute di pagamento che dovevo tenere unite, mi disse: "Meglio
fermarle con una ... come diavolo si chiamano quegli oggetti per
tenere uniti i fogli?"
"Graffette"
ho risposto.
"Maledizione,
non mi veniva il nome! E mi capita spesso, più volte al
giorno. I termini degli oggetti mi sfuggono."
Le ho
chiesto se era stata da un medico, per questa perdita di memoria.
Ha
replicato: "Certamente. Si è messo a ridere e mi ha detto che
si tratta di vecchiaia!"
Ora,
fossi stato il suo medico, qualche esame delle sue capacità
cognitive l'avrei consigliato. Settant'anni mi sembrano un'età
precoce per l'apparire di un sintomo che nella migliore delle
ipotesi, può definirsi come deficit cognitivo lieve; nella peggiore,
inizio di demenza senile.
Negli
anni trascorsi, capitava anche a me di smarrire il ricordo di qualche
termine o di qualche nome di personaggio. Ma tali dimenticanze non
avevano una cadenza più che giornaliera.
Mi capitava due o tre
volte al mese. Ciò mi irritava fortemente e facevo ogni sforzo per
recuperare termini o nomi. A volte senza successo.
Da mesi
non mi succede più.
Che il
deficit sia regredito, almeno momentaneamente?
Mia
madre è morta a novant'anni.
Negli ultimi dieci anni di vita aveva perso sempre
più memoria, tanto che il medico le aveva diagnosticato una
autentica demenza senile.
Sono
spaventato da questa eventualità. Temo che sia ereditaria.
E che
quindi toccherà anche a me.
Mi sono
rassegnato a che si tratti di uno degli aspetti della vecchiaia:
inevitabile.
Ne ho
scritto più volte, nel 2013 e nel 2014.
Ma
alcuni giorni fa ho visto le condizioni mentali dei centenari sardi (vedi la pagina di ieri).
Mi è
rinata una speranza: quella di fermare il declino mentale.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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