27 gennaio 2016

Mi son perso la vecchiaia (16-014)

Mi son perso la vecchiaia. (16-014) (27/01/16)
Continuo il tema di ieri.
Nell'ultimo anno mi sono lanciato in una crociata contro l'idea che vecchiaia significhi malattie.
Bene, ma mi son perso la vecchiaia.
Spiego meglio.
Nel primo anno di vecchiaia ho scritto molto a riguardo delle diminuzioni di capacità che subiscono i vecchi. Ricordo che scrivevo di limitazioni, perdite, defaillances.
Perdita di memoria, di udito, di desiderio sessuale. Ma anche diminuzione di forze, tempi più lunghi per guarire un trauma. E ancora qualche problema di equilibrio, la comparsa di acidità di stomaco che nell'età matura non avevo, un aumento della tendenza a inciampare.
Negli anni successivi alcune di queste perdite sono scomparse.
Ne ho ricavato l'illusione che con il mio stile di vita potevo sanare tutto.
Quasi tutto forse, ma non il procedere della vecchiaia.
Memoria, udito, diminuzione di facoltà mentali e di desiderio erotico, queste non le ho migliorate. Fanno parte della diminuzione di vitalità che accompagna la vecchiaia.
Forse per qualche tempo le posso rallentare o perfino arrestare, ma poi riprendono.
Mi son perso la vecchiaia, dunque.
Ma la vecchiaia non ha perso me.

L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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