28 gennaio 2016

Dimenticare (16-015)

Dimenticare.* (16-015) (28/01/16)
Ogni tanto la mia compagna mi chiede di episodi del mio passato, per lo più remoto.
Spesso mi capita di non ricordare.
Non è la perdita di memoria del breve periodo.
Non è la cosiddetta perdita di memoria senile, quella che mi preoccupa quando dimentico un'azione compiuta dieci minuti prima.
Invece è lo sbiadirsi di immagini, ricordi, pezzi di vita di venti, trenta o quarant'anni fa.
Verrebbe da dire: è normale. 
Tanti anni sono passati, il ricordo si affievolisce. Non mi preoccupa.
Eppure scopro solo ora che il passato se ne va.
I miei settant'anni, fatti di decine d'anni messe in fila una dopo l'altra, vanto di una vecchiaia vissuta in pienezza, si stanno riducendo.
Gli ultimi vent'anni sono pienamente miei. Forse anche i vent'anni precedenti. Ma se torno indietro oltre i quarant'anni di tempo, tutto è sfumato. I contorni non sono più nitidi.
I ricordi vacillano.
Ricordo sì, eventi specifici della mia infanzia, ma se indago e mi sforzo di ricordare altro, su ordinazione, c'è il vuoto. Come se la possibilità di memoria fosse limitata, che so, a cinquant'anni. Non di più.
Possiamo allora diventare vecchi quanto vogliamo, ma gli anni che ricordiamo (al massimo) sono sul mezzo secolo.
Altro che vecchiaia ricca perchè carica d'anni!

L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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