26 novembre 2015

Due occhiate (15-178)

Due occhiate. (15-178)
Ho incrociato per strada una signora anziana. Di quelle con berretto di lana e sciarpa alzata fino alla bocca. Mi ha lanciato un'occhiata distratta, come si fa di solito, verso i passanti. 
Però, subito dopo, è tornata a guardarmi con attenzione.
Fossimo stati giovani, ne sarei stato lusingato. Ma da vecchi?
Il mio aspetto tradisce immediatamente la mia età (gran barba bianca). Mi sono figurato che l'avesse vista, avesse capito che ero vecchio e dunque che guardasse con attenzione un suo coetaneo. Non per interesse estetico o sentimentale, ma per riconoscersi.
Del resto lo faccio anch'io.
Quando vedo un vecchio, più o meno della mia età, lo osservo attentamente.
Come se, guardandolo, guardassi me da fuori.
Mi interessa vedere la vecchiaia negli altri.
Mi interessa vedere come appaio io. 
Perchè invece, quando mi guardo normalmente allo specchio, mi vedo come se fossi ancora un sessantenne. 

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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