27 novembre 2015

La mente* (15-179)

La mente.* (15-179)
Mi è tornato fra le mani un libro di vent'anni fa: Oltre le frontiere della mente, di Osho Rajneesh. Non ne ricordo bene il contenuto, ma ricordo quanto avevo imparato in quegli anni, venendo a contatto col mondo dell'autore (Osho), una guida spirituale indiana che ha fatto molti proseliti anche in Italia.
Il concetto era: siamo condizionati dalla mente. La nostra vita, invece di essere vissuta nelle sue potenzialità, è castrata dal pensiero.
In italiano suona particolarmente bene: la mente mente, la mente dice falsità.
Questo concetto mi pare collegabile al pensiero degli antichi greci quando narravano del dono di Prometeo agli uomini: la dimenticanza della morte.

È ciò che sto vivendo adesso.
Sto dimenticando vecchiaia e morte perchè sono letteralmente prosciugato dalla vita.
Vivo nelle cose da fare, nei mille accadimenti del quotidiano. Devo agire. Non posso fermarmi e dare spazio alla mente.
E' questo il modo giusto per affrontare vecchiaia e morte?
Vivere.
Semplicemente vivere.
Qualcuno ha detto che è inutile temere la morte. Se ci sono io, non c'è la morte. Se c'è la morte, non ci sono più io.
Quindi, vivere la vita al massimo grado. E lasciare che la morte ci prenda nel pieno della vita. Morire da vivi, si diceva una volta.
Allora il cosiddetto dono di Prometeo altro non è che lo slancio profondo a vivere che ognuno ha dentro di sé.
A meno che non sia preda della mente.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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