25 novembre 2015

Confronti (15-177)

Confronti. (15-177)
Questo fine mese sarà molto intenso. Pieno di avvenimenti, di scadenze, di conclusioni.
Non ho tempo di pensare ad altro.
Un'azienda da chiudere, esami di fine corso in una scuola con cui collaboro, l'ultimo incontro su Il cibo ostile, che devo tenere presso un'associazione, gli esami di concorso di mia figlia, la lotta che alcuni cittadini stanno conducendo per impedire che l'unico parco del quartiere sia quasi ceduto a privati, un cocerto che aspetto da tempo. 
E ce ne sarebbero ancora ...
Sono vecchio, ho settant'anni, ma non ho tempo per annoiarmi.
Non è ancora il tempo del riposo.

Mi paragono ai miei vicini di casa quasi novantenni. 
Fa freddo. Escono poco di casa.
Non vedo nessuno o quasi che venga a trovarli, se non raramente. Se escono, è per la spesa o per qualche visita medica.
So che leggono, fanno dei solitari con le carte. Non so se guardano la televisione (il marito è un poco sordo). La musica non l'ascoltano più (mi hanno dato tutti i loro dischi da regalare).
Tutta un'altra vita.
E non dipende dal carattere.
Dipende proprio dalle due diverse vecchiaie che stiamo vivendo.
Io, quella iniziale, prolungamento dell'età di mezzo; loro, quella estrema, l'ultima.
Quella in cui la vita si fa rarefatta.
Serve per distaccarsi
Per stancarsi di vivere.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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