20 novembre 2015

Assolvere al proprio compito (15-175)

Assolvere al proprio compito. (15-175)
Non ricordo più in che lettera di S. Paolo si faccia riferimento alla fine della vita del cristiano, dicendo più o meno: “Ho assolto al mio compito” (sottointeso, posso morire).
Si tratta di parole generali, che si adattano alla vita di chiunque, indipendentemente dal fatto religioso.
Anche la mia compagna la pensa così. Di sé dice appunto: “Mi basta assolvere al mio compito. Poi, posso concludere la mia vita.”
Mi pare una categoria importante della vita. 
Assolvere al compito che ci si sente di avere.
Più che un compito personale, sembra un compito fondamentale dell'esistenza in sé.
Maturare, allevare i figli, essere utili ai nipoti, contribuire alla società a cui si appartiene, lavorare per ideali di giustizia e pace.
Che altro?

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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