Assolvere
al proprio compito. (15-175)
Non
ricordo più in che lettera di S. Paolo si faccia riferimento alla
fine della vita del cristiano, dicendo più o meno: “Ho assolto al
mio compito” (sottointeso, posso morire).
Si
tratta di parole generali, che si adattano alla vita di chiunque,
indipendentemente dal fatto religioso.
Anche
la mia compagna la pensa così. Di sé dice appunto: “Mi basta
assolvere al mio compito. Poi, posso concludere la mia vita.”
Mi
pare una categoria importante della vita.
Assolvere al compito che ci
si sente di avere.
Più
che un compito personale, sembra un compito fondamentale
dell'esistenza in sé.
Maturare,
allevare i figli, essere utili ai nipoti, contribuire alla società a
cui si appartiene, lavorare per ideali di giustizia e pace.
Che
altro?
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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