Approfondimenti.
(15-173)
Nella
pagina di ieri suggerivo che far da guida ai più piccoli (i nipoti
per esempio) è un modo per continuare a vivere anche dopo la morte.
Ci
ho ripensato. Mi pareva di aver seguito un luogo comune (e questo non mi
piace).
Sono
giunto a conclusioni diverse.
Mi
interessa poco continuare a sopravvivere nella memoria di qualcuno.
Non
ci sarò più. Che vale?
Allora,
la spinta a guidare i più giovani, il desiderio di trasmettere
conoscenze alle nuove generazioni a che cosa è dovuta?
All'anelito
di continuare a far parte della società in cui si vive. Al desiderio
di essere utili. All'aspirazione a far fruttare il nostro patrimonio
di vita.
Non
c'entra la volontà di non far morire il nostro sapere.
Non
c'entra la voglia di sopravvivere.
C'entra
la solidarietà verso chi viene dopo.
C'entra
il senso di appartenenza a una comunità che si chiama specie umana.
Che
va oltre la mia vita individuale.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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