25 ottobre 2015

Non ci posso credere (15-160)

Non ci posso credere. (15-160)
Acquisto i prodotti alimentari presso una catena di negozi biologici. 
Ricordo ancora quando, vent'anni fa, aprirono il primo negozio, molto grande, un vero supermercato. Conobbi allora il proprietario, un signore di mezza età, molto dinamico e abile.
In vent'anni ha aperto ben tre negozi, nella mia città, appoggiandosi appunto a una catena nazionale, nata proprio in quegli anni. 
In vent'anni non è cambiato molto d'aspetto. Si è solo leggermente incurvato. 
È invecchiato molto bene.
Stamattina l'ho rivisto e abbiamo scambiato qualche frase. Mi ha parlato della moglie, che in seguito ad un'operazione agli occhi è rimasta quasi cieca. Ho chiesto l'età della signora: 75 anni. Ho commentato: ”Un colpo così alla sua età lascia una grande prostrazione.” 
Mi ha confermato che la moglie era caduta in depressione. L'ho salutato, esprimendo la mia solidarietà. Poi accomiatandomi gli ho chiesto quanti anni avesse lui, con questo ulteriore carico della moglie semi-invalida, oltre a tutti gli impegni di gestire ben tre negozi.
Mi ha risposto: “Ho ottantaquattro anni.”
Ho creduto che scherzasse.
Me l'ha confermato, facendo il gesto di cercare la sua carta d'identità.
Incredibile. Gli avrei dato dieci anni di meno.
Gli ho chiesto il suo segreto. Ha detto: “Non fermarsi mai!” e si è toccato la tempia con un dito, concludendo: “Bisogna sempre tenere il cervello in attività.”
E' una persona impegnatissima. Nel lavoro, dico.
Arriverà alla morte senza accorgersene.
Ma avrà vissuto gli ultimi anni di vita nel pieno delle sue facoltà.
Avrà quasi saltato la vecchiaia.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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