Non
mi sento vecchio.* (15-159)
E'
così, non c'è niente da fare, non mi sento vecchio.
Il
mio aspetto denuncia la mia età (capelli e barba bianca).
Il
confronto con fotografie di una decina d'anni fa rivela chiaramente
che sono invecchiato, anzi, che sono vecchio.
La
malattia che ho è tipica dei vecchi (ipertrofia prostatica).
I miei
scarsi interessi sessuali confermano la stessa cosa.
Eppure,
dentro, in fondo, non mi sento vecchio.
Gli
altri mi considerano vecchio, come in realtà sono, ma io, niente.
Saranno
le attività che ancora svolgo, o l'inganno di Prometeo (non veder la
morte), o il fatto che sto bene di salute: non mi sento gli anni
addosso.
O
meglio: il mio essere sente, sì, di avere vissuto di più, ma ciò non si
traduce nella sensazione di essere vecchio. Semmai di ciò se ne
compiace.
È
come se l'essere si fosse ingrandito, col passare degli anni,
come se la coscienza si fosse dilatata.
Nel
profondo, mi sento di più, piuttosto che di meno (vecchio).
Il
mio vecchio vicino, quasi novantenne, mi confessava:”Mi sembra
impossibile essere diventato vecchio.”
A
me non sembra impossibile: non mi sembra affatto.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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