Impuntarsi.*
(15-154)
Sono
quasi cinque anni da che sono entrato nella vecchiaia (ufficialmente).
Nei
primi anni da vecchio, mi è capitato di reagire malamente di
fronte a piccoli torti che subivo da altri. Una precedenza non
rispettata, una coda superata con disinvoltura, un rimprovero subito
immeritatatamente. Ne ho scritto in questo diario.
Ogni
volta che mi capitava, capivo che la reazione era sproporzionata e
così dopo mi davo dei suggerimenti di comportamento. Più prudenza, mi
dicevo. Atteggiamenti più consoni a un vecchio, caldeggiavo per
me stesso.
È
passato del tempo. Ultimamente non ho più registrato situazioni di
quel tipo.
La
cosa più interessante è che ho maturato un convincimento intimo:
non val la pena reagire così, i torti subiti sono realmenti modesti.
Perchè non essere più tolleranti?
Anche
prima me lo dicevo, ma erano discorsi più razionali che interiori.
Era la ragione che mi consigliava non la coscienza.
Mi
pare un bel passo avanti.
Soprattutto
perchè è esistenziale. Non dettato da ragioni di opportunità.
(Sono
curioso di vedere come mi comporterò al prossimo torto.)
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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