16 ottobre 2015

Impuntarsi* (15-154)

Impuntarsi.* (15-154)
Sono quasi cinque anni da che sono entrato  nella vecchiaia (ufficialmente).
Nei primi anni da vecchio, mi è capitato di reagire malamente di fronte a piccoli torti che subivo da altri. Una precedenza non rispettata, una coda superata con disinvoltura, un rimprovero subito immeritatatamente. Ne ho scritto in questo diario.
Ogni volta che mi capitava, capivo che la reazione era sproporzionata e così dopo mi davo dei suggerimenti di comportamento. Più prudenza, mi dicevo. Atteggiamenti più consoni a un vecchio, caldeggiavo per me stesso.

È passato del tempo. Ultimamente non ho più registrato situazioni di quel tipo.
La cosa più interessante è che ho maturato un convincimento intimo: non val la pena reagire così, i torti subiti sono realmenti modesti. Perchè non essere più tolleranti?
Anche prima me lo dicevo, ma erano discorsi più razionali che interiori. 
Era la ragione che mi consigliava non la coscienza.
Mi pare un bel passo avanti.
Soprattutto perchè è esistenziale. Non dettato da ragioni di opportunità.

(Sono curioso di vedere come mi comporterò al prossimo torto.)


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

Nessun commento:

Posta un commento