22 settembre 2015

I dischi della mia vicina (15-144)

I dischi della mia vicina. (15-144)
La mia vicina di casa (88 anni) mi ha chiesto se mi piace la musica lirica. Le ho risposto che non era il mio genere preferito, ma che, trattandosi di musica classica, potevo apprezzarla. Allora mi ha offerto in regalo una ventina di suoi L.P. perchè: “Quando morirò, finiranno nella spazzatura.”
E' un modo per dar valore alle cose che abbiamo amato, ma che non possiamo portare con noi, al momento della morte.

Un anno fa (o più) ho scritto varie pagine sulla necessità, per i vecchi, di distribuire tutto quello che hanno. Per non lasciare migliaia di cose dietro di noi. 
Mi ero anche riproposto di regalare ogni giorno qualcosa, per finire la vita con pochi oggetti.
Non ho mantenuto l'impegno, anche se l'idea mi sembra buona.
Scopro adesso un altro risvolto nel gesto di regalare le proprie cose: 
quello di perpetuare un attaccamento a quegli oggetti.
Desideriamo che non vadano a finir male.
Desideriamo essere noi a trovar loro una casa, piuttosto che finiscano in discarica.
Se non lo facciamo, altri si occuperanno di gettare tutto in una discarica.
Lasciando accadere così le cose, temiamo di finire anche noi in discarica.
Ma è inevitabile.
Di noi vecchi, dopo la nostra morte, resta poco. 
E non certo le nostre cose.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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