Il
culmine. (15-068)
Se molta
vita dà molta esperienza, se una lunga esistenza fa capire di più
quel che ci capita, se i molti anni permettono un maggior numero di
quelle esperienze folgoranti di comprensione totale, allora al
culmine della vecchiaia si raggiunge il massimo dell'esistenza.
Come
dire: il meglio è a ottanta o a novanta.
Cosa palesemente falsa.
Per due
motivi.
Il
primo: lo stile di vita incide pesantemente su come arriviamo a 80-90
anni d'età. Possiamo arrivarci carichi di malanni, che ci fanno
soffrire, che ci costringono alla pura sopravvivenza. Addio a
esperienze profonde, a comprensioni profonde.
Il
secondo: siamo nel ramo discendente della parabola. Il corpo è meno.
La mente è meno.
C'è meno spazio per esperienze spirituali alte.
Ma se lo
stile di vita ci permette di spostare in avanti le inevitabili(?)
disfunzioni cognitive, o se i nostri geni ci sono favorevoli, allora,
sì, a 80-85 anni raggiungiamo la massima coscienza di vita.
Il punto
più alto della consapevolezza.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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