11 maggio 2015

Cervello (15-069)

Cervello. (15-069)
Fin dall'ingresso nella vecchiaia, ho dato per scontato il decadimento fisico.
Meno, quello mentale.
Quest'ultimo l'ho legato soprattutto alla perdita di memoria. Che nei primi tempi di questo diario mi pareva evidente.
Ora non più. Mi sono abituato? Un po' sì.
Se ora un termine o un nome non mi vengono in mente subito, mi sforzo e dopo un poco quello che non ricordavo, arriva. Oppure non me ne curo più.
Insomma ho fatto l'esperienza che anche a questo deficit si può porre rimedio (o ci si può adattare).
E poi più che di perdita di memoria si tratta di deficit di attenzione. Un aspetto più sfumato della questione.
Dopo tre anni la mia situazione: non mi sembra di aver perduto facoltà mentali importanti. Ragionamenti complessi sono ancora in grado di comprenderli (e di farli).
Un po' di memoria l'ho persa, ma poca. Quella che resta basta e avanza.
C'è un aspetto che invece mi preoccupa. Il non rendermi conto di cambiamenti psichici importanti. Questi te li devono dire gli altri. Non sempre lo fanno (per pudore o per sottovalutazione). E, se lo fanno, si tende a negare le loro affermazioni.
Per questo sono sensibile a quando gli altri mi scrutano. Mi mettono a disagio.
Il mio cruccio è: cambiare (in peggio) senza rendermene conto.


(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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