15 marzo 2015

Mordersi le labbra (15-037)

Mordersi le labbra. (15-037)
Mi sono morso le labbra. Non in senso metaforico, bensì reale.
Me le sono morse due volte nello stesso punto a distanza di pochi giorni. 
Mi capita quando ho fretta di mangiare. Quando sono preso da altro. Allora mangio in fretta avendo la testa altrove. Mi capita anche quando sono affamato. Cerco di mangiare in fretta per calmare la fame. Ma sono più attento a ingurgitare cibo che non a masticare. Quindi mi distraggo. Non sono concentrato sull'atto del mettere in bocca il cibo, di assaporarlo, di masticarlo a dovere, gustandone la consistenza e gli aromi. Cerco invece di incamerarne di più del dovuto, di farlo arrivare in fretta allo stomaco, per calmare il senso di fame.
E così mi mordo le labbra. O la lingua.
Quando mi succede, mi sembra ineluttabile. Mi dico: i tessuti hanno perso elasticità, sono più flosci, arrivano dove non dovrebbero. Cioè sotto i denti. Sono rassegnato. Mi pare quasi una conseguenza della vecchiaia.
Non è così.
Quando mi mordo le labbra, cerco di stare più attento a masticare. Rallento la velocità del mangiare. Perchè mordersi dove c'è già una ferita è molto doloroso. 
Dunque non mordersi si può.
Ancora una volta mi sembra che la vecchiaia mi inviti a prestare più attenzione.
A essere più cosciente dei miei atti.
A diventare più consapevole.
Un buon risultato di quest'età.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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