08 marzo 2015

L'invecchiamento psicologico* (15-035)

L'nvecchiamento psicologico.* (15-035)
Quando cominciai a scrivere questo diario di vecchiaia, ero colpito soprattutto dalle perdite che osservavo nel fisico. Che all'inizio sembravano tante.
(O ero io che accentuavo le perdite fisiche, ossessionato dal corpo che cedeva)
Pian piano mi sono pacificato (rassegnato?) con questo aspetto inevitabile della vecchiaia. Sono allora comparse all'orizzonte le perdite della mente. Per esempio la memoria che diventa più labile, l'attenzione che diminuisce, la lentezza nelle risposte. Ma anche la mente in qualche modo fa parte del fisico: è il cervello che perde colpi.
Confesso che in tutta la descrizione (della mia vecchiaia, s'intende!) ho trascurato l'aspetto psicologico. Perchè a me sembra di essere lo stesso di vent'anni fa, come coscienza di me stesso. La psiche mi sembra integra, immutabile.
Se rileggo le tre pagine precedenti salta agli occhi che non è così.
Sono stato ingenuo: la vecchiaia riguarda anche la psiche dell'individuo.
Mi era sfuggito.
L'invecchiamento psicologico è più nascosto. Bisogna essere attenti per coglierne i segni.
Ma c'è.
Basta analizzare battute e barzellette che si fanno sugli anziani. 
Sono messi alla berlina comportamenti diversi che rivelano che anche la psiche invecchia.
Da vecchi la psiche si trasforma.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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