21 marzo 2015

Bambini! (15-042)

Bambini! (15-042)
Salivo le scale con mio nipote di tre anni per mano. Giunti al secondo piano (io abito al terzo), mio nipote chiede se siamo arrivati. “No - gli rispondo – qui abitano degli altri signori. Io e la nonna viviamo al piano superiore.” Mi ascolta con attenzione e poi replica: “E tu dove morirai?”
Dopo un momento di sorpresa per la domanda assolutamente imprevista, gli dico:
Non lo so. Non credo che morirò qui, perche abbiamo intenzione di cambiare casa.”
La domanda era oggettivamente spiazzzante. Non so se è stata innescata dalla frase “... noi viviamo di sopra ...” in cui ho usato il verbo vivere al posto di abitare. Non so quali altri pensieri l'abbiano condotto a porsi un problema e quella domanda.
La domanda era folgorante.
Sono tre anni che scrivo di vecchiaia e di morte: non mi ero mai posto la questione.
Dove morirò? In che luogo fisico, in che casa, in che camera da letto o d'ospedale?
Talvolta faccio delle fantasie sulla mia vecchiaia e sulla mia morte; mai così realistiche e concrete. Le considero evidentemente lontane e vaghe.
C'è voluto un bambino di tre anni per porre la questione in termini corretti.


(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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