Ancora Prometeo? (15-043)
Qualche giorno fa mi sono
alzato presto per portar fuori i cani. Poi alle sette e mezzo dal
nipote per portarlo all'asilo. Alle nove appuntamento
dall'assicuratore, per fare un nuovo contratto. E finalmente alle
dieci una splendida colazione.
Ero con mia moglie: siamo
andati al supermercato per fare gli acquisti settimanali di alimenti
e in una cooperativa di agricoltori biologici per fare il pieno di
frutta e verdura.
Tornati a casa all'una,
il pranzo e la seconda uscita coi cani. Un po' di telegiornale e via
di corsa a riprendere il nipote. Col quale siamo stati fino alle
sette. Terza uscita coi cani e finalmente una cena.
Quindi una verifica della
posta elettronica e una pagina del blog. Erano già le nove e mezzo.
Mi sono seduto davanti alla TV per vedere se c'era qualcosa di
interessante, ma dopo un quarto d'ora mi sono addormentato. Risveglio
alle dieci e trenta, ultima uscita coi cani. Poi finalmente a dormire.
In una giornata così si
può pensare a vecchiaia e morte?
No.
Una giornata così fa
vivere nel modo più realistico il cosiddetto dono di Prometeo agli
esseri umani, secondo il mito greco: l'espulsione della morte
dall'orizzonte dei pensieri quotidiani.
Alla morte così non ci
si pensa.
Il modo è presto
svelato: riempirsi di cose da fare, di piccoli progetti da condurre a
termine in una o due settimane, di servizi a figli e/o nipoti.
Il tempo fila via.
Non ti accorgi che presto
morirai.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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