Festività. (14-247)
Nella nostra cultura
(europea) questo è un periodo di feste.
Natale, ultimo dell'anno,
epifania.
Pranzi da preparare, regali da escogitare, incontri
obbligati a cui partecipare.
Non c'è dubbio che se
uno avesse desiderio di farsi un proprio progetto, ne sarebbe
ostacolato. Se poi uno è anziano, allora deve fare i conti con i
tempi ristretti di vita.
Insomma di tempo per sè, durante le feste
non ne resta.
Questo mi irrita.
In realtà mi irritava.
Adesso prendo tutto come occasione di vita.
Che cosa cambia se dico
qualche parola banale a un parente che vedo rararmente o se invece
vado a teatro a vedere un classico? Un tempo faceva differenza,
eccome.
Mi sembrava nel primo
caso di sprecare il mio tempo; nel secondo di essere appagato.
Oggi, da vecchio, penso
che sia tutta vita.
La differenza c'è fra
vita e morte. Non fra un tipo di azione e un'altra.
Nell'ultima età vale
ogni singolo atto di vita, non una gerarchia di importanza fra le
cose che si fanno.
Potrebbe essere questo
ciò che Jung intendeva scrivendo: "Quanto più invecchio, tanto
più cerco rifugio nella semplicità dell'esperienza immediata."
(L’indice per
argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina
107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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