29 dicembre 2014

Festività (14-247)

Festività. (14-247)
Nella nostra cultura (europea) questo è un periodo di feste. 
Natale, ultimo dell'anno, epifania. 
Pranzi da preparare, regali da escogitare, incontri obbligati a cui partecipare.
Non c'è dubbio che se uno avesse desiderio di farsi un proprio progetto, ne sarebbe ostacolato. Se poi uno è anziano, allora deve fare i conti con i tempi ristretti di vita. 
Insomma di tempo per sè, durante le feste non ne resta.
Questo mi irrita.
In realtà mi irritava. Adesso prendo tutto come occasione di vita.
Che cosa cambia se dico qualche parola banale a un parente che vedo rararmente o se invece vado a teatro a vedere un classico? Un tempo faceva differenza, eccome.
Mi sembrava nel primo caso di sprecare il mio tempo; nel secondo di essere appagato.
Oggi, da vecchio, penso che sia tutta vita.
La differenza c'è fra vita e morte. Non fra un tipo di azione e un'altra.
Nell'ultima età vale ogni singolo atto di vita, non una gerarchia di importanza fra le cose che si fanno.
Potrebbe essere questo ciò che Jung intendeva scrivendo: "Quanto più invecchio, tanto più cerco rifugio nella semplicità dell'esperienza immediata."

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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