Non mi rassegno. (14-208)
Era presidente del mio
quartiere. Cinque anni fa. Uomo politico, dunque.
Di basso rango, ma
pur sempre significativo. Rivestiva un ruolo importante (il mio
quartiere conta circa cinquantamila abitanti). Lo ricordo, nel suo
ruolo formale di presidente, in un consiglio di quartiere al quale
avevo partecipato come pubblico. Abile nel gestire le situazioni.
Aveva più o meno la mia
età.
L'ho rivisto un paio
d'anni dopo, ormai decaduto dalla sua carica. L'ho rivisto al
supermercato. Si muoveva lentamente, impacciato nei movimenti, e come
spaesato.
L'ho rivisto tempo dopo,
in carrozzella. Non era più in grado di camminare.
Infine l'ho rivisto ieri.
In carrozzella, con un'accompagnatrice. Sembrava le stesse parlando.
Ma lei non gli dava retta. Pareva che parlasse a vanvera. Anzi mi è
parso che a un certo punto perfino piangesse.
Una parabola devastante,
nel giro di quattro-cinque anni.
Evidente una malattia
cerebrale, tipo Alzheimer.
Vecchiaia è questo?
Senza dubbio è anche questo.
Per tutti? Per alcuni?
Perchè?
Non mi rassegno a pensare
che non si possa evitare.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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