17 ottobre 2014

Anche i vecchi sbagliano (14-201)

Anche i vecchi sbagliano. (14-201)
Tornavo a casa in bicicletta. Nella pista ciclabile. A un certo punto la pista ciclabile sfocia nell'area di una fermata di autobus. Sul percorso della pista vi era un tale, fermo, che parlava con altre persone, fuori della pista. Suono il campanello, ma devo rallentare e frenare, perchè solo all'ultimo quel tale si sposta. Riprendo, senza proferir parola. Solo allora sento un'altra persona che, ad alta voce, mi rimprovera dicendo che in quel tratto devo andar piano, perchè ci sono pedoni: era uno degli interlocutori di quel tale.
Mi fermo. Inverto la marcia. Torno indietro per chieder conto di quel rimprovero. Gli chiedo se è un dipendente del comune e gli chiedo nome e cognome. Mi sento dalla parte della ragione e voglio vincere. E uso tutte le armi per vincere. Lo colgo in fallo in due questioni.

Non importa com'è finita. 
Importa che io ho sbagliato. E in più sensi.
Ho sbagliato perchè in quel punto prudenza vuole che si vada piano.
Un vecchio deve capirlo.
Ho sbagliato perchè sono stato inutilmente aggressivo e minaccioso, nel rivendicare le mie ragioni.
Un vecchio ormai non deve più farlo.
Ho sbagliato perchè ho voluto vincere anche quando avevo (almeno un po') torto.
Un vecchio dovrebbe essersi pacificato sul vincere o perdere, nella vita.
Ho perso una occasione.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

Nessun commento:

Posta un commento