18 settembre 2014

Uno spavento (14-181)

Uno spavento. (14-181)
Ero al parco con i cani. A un certo punto li libero sempre dai guinzagli, perchè possano odorare il territorio come piace a loro. Faccio sempre lo stesso percorso. Così i cani, se si attardano, mi possano raggiungere.
Dopo pochi minuti non vedo più il mio cane più vecchio. Poco male. È abituato ad andare in giro. O mi raggiunge poco dopo o lo raggiungo io, quando faccio il percorso di ritorno. All'andata non lo vedo. “Sarà nello spiazzo con gli altri cani del parco” penso.
Quando giungo al secondo punto di possibile ricongiungimento, non c'è. Ancora non mi preoccupo. È già capitato altre volte. Lo aspetto seduto su una panchina. Si avvicina l'ora di uscire. Così mi alzo e mi propongo di cercarlo nel boschetto antistante la panchina. 
Sto per farlo quando mi sento chiamare dall'uscita del parco. Mi avvicino e una conoscente mi riferisce che il mio cane è a casa.
Non mi capacito. Resto come stordito. Come è possibile? Mi faccio raccontare.
La conoscente era in auto a un incrocio con una strada trafficata, quando vede un cane che la attraversa, camminando sulle striscie. Riconosce il mio cane. Inverte la marcia e lo affianca, mentre si sta dirigendo verso casa. Cerca di mettergli un guinzaglio, ma il cane non si fa prendere. Sembra spaventato. Lo accompagna verso la mia casa e avverte mia moglie, che lo va a prendere al cancello.
Sono incredulo. Non era mai successo.
Faccio delle ipotesi. Il cane non mi ha più sentito al parco. Mi ha perso. Probabilmente ha pensato di tornare a cercarmi al punto di partenza, cioè a casa. Ha fatto un percorso che conosce bene, usando perfino le striscie pedonali.
Sono sotto shock. Torno a casa e alla fine lo ritrovo e mi fa molte feste.
Mia moglie mi dice che quando è rientrato ha continuato a guaire, come cercandomi.
Questo cane è il più vecchio dei tre. Da qualche tempo ha perso alcune capacità fisiche.
Ora mi ha dimostrato di non riuscire più a stare in contatto con me, pur allontanandosi.
Ha mostrato una defaillance cerebrale.
Come capita a certi vecchi umani. Stati di confusione momentanei.
Normale, il cane è vecchio.
Vecchiaia è anche questo, nell'uomo e nel cane.
Devo abituarmicisi.
Ma è stato un grande spavento.
Lo sarà anche quando capiterà a me.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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