Un
regalo. (14-120)
Mi
sono fatto un regalo.
Ho passato due ore con un novantenne. Speciale
il regalo, perchè l'anziano è speciale.
Mi
aveva chiesto il favore di accompagnarlo a iscriversi alla Società
di cremazione della mia città. L'ho fatto molto volentieri.
Ne
ho approfittato per guardare il mio futuro possibile.
Il
novantenne è speciale perchè si muove autonomamente (ha ancora la
patente di guida), lavora ancora (part-time) nella sua azienda, è
lucido e comunica bene con il prossimo.
Non
è sordo, non ha le incertezze di comprensione che vediamo in molti
vecchi.
Ha
scritto di proprio pugno il testamento olografo necessario per
esprimere la volontà di essere cremato; ha fatto domande per
fugare alcuni dubbi. È stato soddisfatto.
Uscendo
mi ha detto: "Mi sento liberato di un peso." Aveva timore
di lasciare delle incombenze gravose alla figlia, a causa delle sue
scelte in fatto di cremazione e sepoltura.
Ho
approfittato dei tempi morti, durante il breve viaggio di trasferimento.
Gli
ho chiesto se aveva paura della morte. Mi ha risposto di no. Il
fratello è morto alcuni mesi fa. Un giorno, dopo aver pranzato, è
andato a riposare e non si è più svegliato.
Spera
di morire come il fratello, un quieto passaggio dalla vita alla
morte. Anche la madre era morta in un modo simile.
Gli
ho chiesto se si sentiva appagato della vita vissuta. "Non del
tutto, anche se i rimpianti sono pochi" mi ha risposto.
Ha
un cruccio. Non riesce a regalare i suoi libri (molti e di argomento
specifico) a qualche biblioteca pubblica.
Un
vecchio splendido.
Un
bel regalo.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012
sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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