Bandiere.
(14-119)
Due
settimane fa era la festa della repubblica (italiana). Ho esposto la
bandiera (anzi tre bandiere). Faccio lo stesso quando è la festa
della liberazione dal nazi-fascismo, il 25 aprile e il primo maggio,
festa del lavoro. Nel mio isolato, poche bandiere. Feste poco
sentite. Si gusta la giornata di vacanza e nulla più. Niente sui
significati.
Io
no, puntigliosamente a ogni ricorrenza espongo le mie bandiere. È
una memoria per chi si è immolato a vent'anni per quegli ideali, di
cui io vivo i frutti.
Da
due giorni sono cominciati i mondiali di calcio in Brasile. Molte
bandiere italiane sono comparse alle finestre e sulle terrazze delle
case. Tifosi.
Si
identifica l'orgoglio nazionale con uno sport. Certo, molto meglio
delle guerre di un tempo. Eppure questa distonia nei valori mi fa
male. Dovremmo essere orgogliosi per chi ha dato la vita per la
costruzione del nostro stato moderno. E invece lo siamo per una
ventina di giovani, abili nel giocare al pallone, ma pagatissimi e
spesso coinvolti in casi di scommesse clandestine, di compravendita
di partite, di combine poco sportive.
Mi
salta all'occhio la vanità dei valori per i quali si espone la
bandiera.
Da
giovane ho fatto anch'io così: mi sono esaltato per le vittorie
della nazionale di calcio.
Ma
adesso che sono vecchio devo ricordare alle altre generazioni quali
siano i valori fondamentali.
Noi
vecchi abbiamo questo compito.
Ricordare le cose fondamentali.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012
sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
Nessun commento:
Posta un commento