27 giugno 2014

Il tempo che passa ((14-127)

Il tempo che passa. (14-127)
Dopo alcuni anni, sono ritornato nella sede della società di cremazione, nella quale avevo dato il mio contributo almeno per un decennio. Non è più lì. Neppure l'agenzia di pompe funebri è nello stesso luogo. Si sono trasferiti entrambi davanti al cimitero maggiore della mia città.
Sono entrato negli uffici. Mi ha accolta una signora giovane, a me sconosciuta. Non più la vecchia segretaria con cui avevo consuetudine. Anche il presidente dell'associazione è cambiato. Non lo conosco.
Ho fatto capolino negli uffici dell'agenzia, per salutare qualcuno dei vecchi conoscenti. Non c'erano. Al loro posto il figlio giovane di uno di questi, che ora dirige l'azienda di famiglia. 
E gli altri? Scomparsi. Ritirati o andati in pensione.
È naturale. Passano gli anni. C'è il ricambio.
Lo stesso è accaduto nella politica italiana. I nuovi governanti sono persone diverse dai vecchi personaggi che avevano diretto il paese negli ultimi vent'anni. Sono molto giovani.
Il tempo che passa è scandito proprio da questi cambi di persone.
È scandito dal cambio di generazione che detiene il potere.
Quando ti accorgi che chi comanda è giovane, è fatta, sei diventato vecchio.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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