Come
mi vedono gli altri. (14-100)
Sono
scivolato mentre salivo le scale. Non mi sono fatto quasi nulla. Una
vicina, più giovane, che era presente, si è preoccupata della mia
salute. Normale.
Ma
ho percepito una preocupazione diversa da quella che se fossi stato
un suo coetaneo. Non riesco a esprimerlo meglio, ma era evidente che
c'era un di più, c'era un che di diverso, dovuto alla mia età.
In
un'altra occasione ero al lavoro, di pomeriggio. Stavo dirigendo un
gruppo di ragazzi più giovani. Avevo organizzato al meglio, ma mi è
capitato più volte di sbagliare intervento, di sconcentrarmi. Ho
visto i giovani sorridere, indulgenti.
Era
evidente che attribuivano i miei errori all'età.
Non
so se sono diventato io ipersensibile a questi atteggiamenti o se sia
la realtà.
Da
un pò di tempo sento che gli altri mi guardano diversamente.
Mi
guardano come un vecchio.
Mi
guardano per quel che sono.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107.
La
sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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