26 maggio 2014

Così come sono (14-101)

Così come sono. (14-101)
Mi hanno detto che questo diario è deprimente. Trasuda pessimismo, paura, inquietudine. 
E poi è mono-tematico; affronta prevalentemente temi legati a fattori fisici (cibo, perdite, incapacità).
Da queste parole sembra che io stia vivendo la mia vecchiaia in modo molto negativo. Oppure nel migliore dei casi in modo malinconico.
Prendo atto.
Le parole scritte sono quel che sono. Se comunicano sentimenti negativi è colpa mia.
Eppure non sto vivendo la mia vecchiaia in modo tragico.
Tutt'altro.
Sono contento di come sono e anche del mio essere vecchio. Ho prospettive di vita in questa vecchiaia. Mi sono anzi convinto che non sarà breve. Che ci sarà tempo per vivere un'altra tranche consistente di vita.
Sono diverso dalle mie parole?
Sono incapace di scrivere il mio stato profondo? Oppure il mio strato profondo è proprio quello che traspare dalle parole?
Non so.
Ma io non sto male.
Nè la vecchiaia mi ha depresso.
Mi dico e voglio dire ai vecchi:" Tranquilli, la vecchiaia non è male, ci sono soddisfazioni impagabili nell'aver vissuto molto. Anche finire la vita, avanti negli anni, sarà una cosa naturale e desiderata."

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107.
La sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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