Mangiare
meno. (14-68)
Uno
dei figli di mia moglie è magro. Molto magro. Quando a colazione o a
pranzo mangia poco, si giustifica dicendo: “E' che ieri ho
mangiato.”
Quasi
che l'aver mangiato un giorno sia sufficiente anche per il giorno
dopo!
Tale
frase rivela anche che sistematicamente qualche giorno salta i pasti.
Penso
che sia per un fattore genetico.
Lo
invidio.
Io
invece mangio sempre molto. La dieta vegetariana che sto facendo
ormai da due anni è gratificante perchè, per quanto mangi, non
prendo chili.
Molti
vecchi mangiano molto, troppo. Altri in vecchiaia diventano più
sobri, riducono il cibo. Temo che siano quelli che già in gioventù
siano stati frugali, come il figlio di mia moglie.
Vorrei
provare nei prossimi mesi a mangiare metà di quello che sto
mangiando adesso e vedere che succede. Mi viene in mente
l'esperimento di Clive McCay, un docente della Cornell University
(Usa) che prolungò la vita di alcune cavie semplicemente dimezzando
la quantità di cibo che normalmente mangiano animaletti di quelle
dimensioni. Questo avvenne quarant'anni fa (o più).
Un
altro modo per sfuggire alla vecchiaia, alla morte?
Forse.
Ma
mi vado convincendo che per il benessere il mangiare poco valga
quanto il mangiare bene (vegetariano quindi). E valga quanto il
muoversi molto.
Per
adesso vado a prepararmi un'abbondante insalata! (E' la sera del 3
aprile)
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107.
La
sintesi del 2012 sitrova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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