Figli. (14-35)
Quando i padri
invecchiano, mutano i rapporti coi figli. Inevitabile. Anzi
auspicabile.
Bisogna essere
preparati. I consueti e logori rapporti familiari cessano.
Anche perchè un
vecchio ha un figlio di trenta o quarant'anni. Da tempo fuori casa.
Da tempo con una vita sua.
Bisogna
re-inventarsi nuovi rapporti. I figli non si possono più leggere
come quando erano piccoli. I padri devono cessare rapporti di
autorità. I figli ci stanno alla pari. Può essere doloroso perdere
l'autorità. Può anche capitare che i figli prendano il sopravvento.
Avanzino pretese. Si impongano. Magari con scarso rispetto nei
confronti dei genitori, invecchiati e un po' più deboli.
Ci possono
essere incomprensioni.
Sarebbe bello
potersi mettere a un tavolino, spiegarsi e ripartire da zero. Per farlo
bisogna dismettere gli occhiali coi quali li abbiamo visti per decine
d'anni e guardarli per quello che sono. Adulti, con una loro
famiglia.
Ci può essere
sofferenza se non accettiamo cambiamenti.
E noi vecchi
siamo poco inclini a modificarci. Tendiamo a sclerotizzare pensieri,
rapporti, comportamenti. Invece cambiare è vitale.
Invecchiare
significa anche questo.
Cambiare.
(L’indice per
argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina
107)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
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