15 gennaio 2014

Bilanci 4 (14-12)*

Bilanci 4. (14-12)*
Continuo la rilettura delle pagine del diario di un anno fa. Del mese di novembre 2012. Per vedere che cosa è cambiato, rispetto ad adesso.
Mi sono un po' sorpreso: un anno fa avevo più paure. Di perdere le abilità delle mani, di perdere la memoria, la concentrazione. Avevo un atteggiamento più dolente di oggi. Usavo parole come perdere, diminuire, la prima volta che capita una mancanza. Ero rassegnato alla vecchiaia, più che vederne gli aspetti positivi. Sui quali comunque riflettevo. Fra questi annoveravo la prudenza, l'esperienza (soprattutto), la capacità di dire basta.
Ma il leit motiv di fondo era che la vita è una parabola e che la vecchiaia è il ramo discendente di quella curva.
In alcune pagine ho ritrovato pensieri che ho oggi. Per esempio quando dicevo che
la vecchiaia è ancora vita piena (e non anticamera della morte). O quando intravedevo che la vecchiaia è duale: attesa della morte, ma anche immersione totale nel presente.
In quel novembre ho cominciato a parlare di coadiuvanti della vecchiaia, come gli antiossidanti (la curcuma, per essere esplicito, che permette di superare la stanchezza fisica che compare nella vecchiaia), e ho citato il libro Invertire l'invecchiamento, che già nel titolo esprime un'idea forte, oggi presente fra le mie idee.
La solidarietà fra vecchi di diversa fascia e la socializzazione della vecchiaia erano due programmi positivi, che davano uno sbocco diverso al solito vivere la vecchiaia isolatamente.
Infine un anno fa ho cominciato a dire che le donne vivono meglio la vecchiaia degli uomini.
Bisogna imparare da loro.

Insomma mi pare che oggi sia meglio di un anno fa. Ho idee migliori. Mi sembra anche di star meglio: per esempio non ho più avuto evidenti perdite di memoria.
Che succede?

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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