Stupore. (423)
Stamattina, in
pasticceria. Una signora anziana stava finendo la brioche, anzi
l'aveva appena finita, quando la barista le porse il caffè. La
signora manifestò la sua sorpresa e ammirazione, per il tempismo del
servizio. Un pò fuori luogo, perchè il fatto era senz'altro
casuale, vista la gran quantità di clienti presenti. Ma la signora
era sinceramente stupita dall'efficenza.
Mi ha ricordato
mia madre, ormai novantenne che a volte mi manifestava ammirazione
per cose di poco conto. Come per esempio riuscire a far stare in una
scatola una serie di oggetti. Oppure regolare l'orologio
a pendolo. Oppure piegare per bene il giornale.
I grandi vecchi
hanno di questi atteggiamenti. Riacquistano la capacità di stupirsi.
Anche per fatti modesti. Per cose normali della vita, alle quali non
facciamo più caso, perchè le ripetiamo da decenni.
Come i bambini.
Che si stupiscono per gli oggetti minuti che trovano magari in
giardino. O per gesti consueti che noi facciamo. Per loro sono
inconsueti e ne ridono.
Vecchi come
bambini. Detto da tutti, in tanti momenti. Ce lo ripetiamo spesso
come luogo comune. Ma forse non ne comprendiamo la realtà profonda.
Ne sorridiamo,
ma non l'apprezziamo.
E invece è
ricco di significati, questo tornar bambini.
Come se alla
fine della vita gettassimo via tutte le sovrastrutture che ci siamo
costruiti negli anni. E ritornassimo ingenui.
Per questo è
facile truffare gli anziani.
Come
imbrogliare i bambini.
(L’indice per
argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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