09 dicembre 2013

Stupore (423)

Stupore. (423)
Stamattina, in pasticceria. Una signora anziana stava finendo la brioche, anzi l'aveva appena finita, quando la barista le porse il caffè. La signora manifestò la sua sorpresa e ammirazione, per il tempismo del servizio. Un pò fuori luogo, perchè il fatto era senz'altro casuale, vista la gran quantità di clienti presenti. Ma la signora era sinceramente stupita dall'efficenza.
Mi ha ricordato mia madre, ormai novantenne che a volte mi manifestava ammirazione per cose di poco conto. Come per esempio riuscire a far stare in una scatola una serie di oggetti. Oppure regolare l'orologio  a pendolo. Oppure piegare per bene il giornale.
I grandi vecchi hanno di questi atteggiamenti. Riacquistano la capacità di stupirsi. Anche per fatti modesti. Per cose normali della vita, alle quali non facciamo più caso, perchè le ripetiamo da decenni.
Come i bambini. Che si stupiscono per gli oggetti minuti che trovano magari in giardino. O per gesti consueti che noi facciamo. Per loro sono inconsueti e ne ridono.
Vecchi come bambini. Detto da tutti, in tanti momenti. Ce lo ripetiamo spesso come luogo comune. Ma forse non ne comprendiamo la realtà profonda.
Ne sorridiamo, ma non l'apprezziamo.
E invece è ricco di significati, questo tornar bambini.
Come se alla fine della vita gettassimo via tutte le sovrastrutture che ci siamo costruiti negli anni. E ritornassimo ingenui.
Per questo è facile truffare gli anziani.
Come imbrogliare i bambini.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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