Morte. (434)
Dopo i
quarant'anni, si è formata in me l'idea della morte. Prima non
c'era.
Fra i quaranta e
i cinquanta volevo fare molte esperienze. Facevo corsi di ogni
tipo. Da quelli sulla musica, sulla danza, a quelli
sull'alimentazione, fino a quelli su varie tecniche di guarigione. Fu
allora che, parlando con uno degli organizzatori di corsi, lanciai
l'idea di un corso sulla morte. "Quando diventeremo più vecchi,
bisogna che prepariamo un corso per prepararsi alla morte!"
Lo feci. Qualche
anno dopo. Con molta soddisfazione. Ma era un corso rivolto a
giovani. Si trattava di introdurre nella vita l'idea che si deve
morire. E che nessuno garantisce che ciò accada fra decenni,
piuttosto che entro pochi mesi. Era un corso sulla vita, anche se
usava l'idea della morte.
Adesso che sono
vecchio, mi è tornato il desiderio di organizzare un corso sulla
morte. Anzi, sull'età che ci conduce alla morte. La vecchiaia. Morte
e vecchiaia sono intrecciati. Parlando di vecchiaia non si può
tacere della morte.
Ma, un corso
sulla vecchiaia e sulla morte, dedicato a vecchi, sarebbe molto
diverso da quello che ho organizzato vent'anni fa.
Che si chiamava
(guarda un pò) Morire da vivi.
(L’indice per
argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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