24 dicembre 2013

Immortali (435)

Immortali. (435)
Ho ritrovato in cantina un vecchio libro, acquistato vent'anni fa. Together forever, il titolo (Insieme per sempre), autori Brown, Bernadeane, Strole (Usa). Il sottotitolo è significativo: 
Un invito alla immortalità fisica.
L'ho acquistato, e forse anche letto, dopo uno dei miei innumerevoli corsi, frequentati attorno ai 45/50 anni. Sostiene una tesi incredibile: la morte è un fatto culturale!
Sembra la negazione più grossolana della realtà. Vi sono però una serie di idee originali sulla vita che val la pena di conoscere.
Ho ricominciato a leggerlo, perchè voglio confrontarlo con le mie idee attuali. In questo momento la mia morte per me è assolutamente certa e questa certezza modella tutta l'ultima parte della vita. Anzi l'esistenza della morte è necessaria per dare significato alla vita. Quindi chi nega la morte nega le mie idee sullla vita.
In uno dei corsi che feci, i conduttori appartenevano a un gruppo che si autoproclamava Gli immortali.
Da quel che ricordo, sostenevano che l'idea che dobbiamo morire ci condiziona a tal punto che moriamo. Sostenevano anche che il tipo di vita che si vive ci può modificare a livello cellulare, al punto da eliminare la morte, fisicamente.
Il tipo di vita che proponevano era un'adesione totale alla vita e a chi ci sta vicino. Essere totalmente con l'altro e per l'altro. Questa era la frase che ricordo.
Voglio rileggere quel libro, vedi mai ...

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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