16 dicembre 2013

Il rifiuto della vecchiaia (429)

Il rifiuto della vecchiaia. (429)
Tante volte, in questo diario, ho mal giudicato i vecchi che rifiutano la vecchiaia. Che non si adattano a diventare vecchi. Che rimpiangono gli anni della gioventù.
Adesso mi accorgo che lo faccio anch'io. In un senso un pò diverso, il mio, sempre rifiuto è. Come valutare altrimenti il mio tentativo di allontanarla? Di posticiparla, attraverso integratori, dieta, attività fisica?
Poi, lo devo confessare: quando mi vien detto che qualche dato della mia salute corrisponde a un cinquantenne, io ne godo. O quando vedo qualche coetaneo conciato malamente, sono soddisfatto per me.
Dunque è vero. Io rifiuto la vecchiaia. Tanto vale che me lo dica.
Rifiuto la vecchiaia anzitempo, che compare a sessant'anni, con perdite e limiti precoci.
Rifiuto la vecchiaia come una lunga malattia, che sempre più si aggrava, con esito mortale.
Rifiuto la vecchiaia che impedisce di perseguire progetti, passioni, fantasie sul futuro.
Mi sta bene la vecchiaia in cui le forze diminuiscono gradualmente, ma senza compromettere una normale autonomia.
Mi sta bene la vecchiaia che lascia il posto ai giovani. Che mi fa occupare dei nipotini.
Mi sta bene la vecchiaia che, dopo i novant'anni, mi fa ritrarre dalla vita e prepararmi al distacco.
Rifiuto la vecchiaia, per tutto questo?

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

Nessun commento:

Posta un commento