Esclusione.
(432)
Ieri sera mi
sono sentito escluso. Dal mondo moderno, dalle relazioni. Mi sono
sentito vecchio.
Dovevo andare a
pranzo con i colleghi di lavoro, fuori città. Ho imboccato
l'autostrada. Negli ultimi anni viaggio sempre meno, soprattutto con
l'auto. Al casello d'uscita ho notato che ormai le casse automatiche
sono la norma. Non sono abituato a questa modalità. Perfino quelle
del supermercato mi mettono in difficoltà. La novità mi ha prodotto
apprensione.
Imboccando la
strada statale in una località che avrò attraversato centinaia di
volte nella mia vita (ma non recentemente) ho sbagliato strada. Era
sera. Lungo la strada parecchi cambiamenti. La riconoscevo poco. Ero
incerto.
Finalmente
arrivo al ristorante dei colleghi, buon ultimo.
Serata
piacevole.
Ero il più
vecchio. Nessuno mi ha escluso, per questo. Anzi. Ma provavo un pò
di disagio. Mi sono chiesto che cosa avevo in comune con quella gente
più giovane.
Non era
questione di età, nè di esperienza, nè di poca comunanza. Eppure
mi sono sentito estraneo. Come fuori luogo.
Ero poco
interessato a loro.
Vecchio.
(L’indice per
argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
Nessun commento:
Posta un commento