18 dicembre 2013

Bilanci 2 (431)

Bilanci 2. (431)
Ho riletto le pagine del mio primo mese di blog (in realtà il diario l'avevo cominciato alcuni mesi prima).
È passato circa un anno e mezzo. Poco. Eppure cambiamenti ce ne sono stati (n. 427).
In quei primi mesi mi guardavo. Mi guardavo invecchiare. Facevo confronti fra quello che ero stato e quello che stavo diventando. Cercavo segnali di vecchiaia.
E così mi soffermavo su ciò che non potevo più fare, perchè le mie capacità stavano diminuendo. A esempio la memoria.
Oppure ero colpito da fatti che mi capitavano per la prima volta, come l'offerta di un posto a sedere sul tram, perchè riconosciuto come anziano (diversamente abile).
I segnali erano anche più profondi. Il sentimento di paura per il futuro, la sensazione che il tempo mi sta fuggendo.
Raccontare la vecchiaia attraverso i fatti quotidiani di un vecchio, questo era il mio intento iniziale. Accorgermi di ciò che significa vecchiaia.
La lentezza nelle azioni, nei pensieri, nelle parole. Il bisogno di riposare (requiescant in pacem). Ma anche fatti positivi, come la necessità di essere più attenti, più vigili.
Sotto sotto comparvero interrogativi che tutti si fanno: per che cosa vivere? che cosa imparare dalla vecchiaia? che significato ha la morte?
Un'altra esigenza comparve fin dall'inizio: confrontarmi con altri, informarmi sulle altre vecchiaie. Guardare la mia vecchiaia negli altri.
Perfino nel mio cane, vecchio anche lui.


(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

Nessun commento:

Posta un commento