Vecchi professori. (372)
I giovani chiamano vecchi professori, quelli degli anni precedenti. Non c’entra la vecchiaia. C’entra che sono passati (altra classe, altra scuola).
A volte ne incontro qualcuno, dei miei vecchi insegnanti. Sono vecchio io, sono vecchissimi loro. Li guardo e vedo solo immagini di vecchiaia avanzata.
A un incontro pubblico ne ho rivisto uno, che era stato molto severo con me. Ho anche fatto una domanda al relatore, che l’ha girata al mio vecchio professore. Ha risposto. E ha sbagliato. O meglio non sapeva rispondere. Non ho visto in lui severità, autorità, serio cipiglio. Tutto quello che da ragazzo me lo faceva temere. Ho visto fragilità, inclinazione a sbagliare, debolezza.
Sarebbe bene saperlo, durante la mezza età. Che si perde tutto, qualche decennio più tardi.
Da vecchi si perdono tutte le sovrastrutture. Chi si ostina a mantenerle, appare ridicolo.
La vecchiaia ci spoglia di tutto quello (di esteriore) che ci siamo costruiti in anni e anni di vita. Ci toglie la divisa.
Da vecchi restiamo nudi.
Soli con la nostra umanità.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
I giovani chiamano vecchi professori, quelli degli anni precedenti. Non c’entra la vecchiaia. C’entra che sono passati (altra classe, altra scuola).
A volte ne incontro qualcuno, dei miei vecchi insegnanti. Sono vecchio io, sono vecchissimi loro. Li guardo e vedo solo immagini di vecchiaia avanzata.
A un incontro pubblico ne ho rivisto uno, che era stato molto severo con me. Ho anche fatto una domanda al relatore, che l’ha girata al mio vecchio professore. Ha risposto. E ha sbagliato. O meglio non sapeva rispondere. Non ho visto in lui severità, autorità, serio cipiglio. Tutto quello che da ragazzo me lo faceva temere. Ho visto fragilità, inclinazione a sbagliare, debolezza.
Sarebbe bene saperlo, durante la mezza età. Che si perde tutto, qualche decennio più tardi.
Da vecchi si perdono tutte le sovrastrutture. Chi si ostina a mantenerle, appare ridicolo.
La vecchiaia ci spoglia di tutto quello (di esteriore) che ci siamo costruiti in anni e anni di vita. Ci toglie la divisa.
Da vecchi restiamo nudi.
Soli con la nostra umanità.
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