26 ottobre 2013

Padre e figlio (385)

Padre e figlio. (385)
Ho visto un padre e un figlio camminare per strada. Il padre aveva un deambulatore (un sostegno con le ruote a cui appoggiarsi camminando). Il figlio era di mezza età. Vicino anche lui alla vecchiaia.
Chiacchieravano. Mi son chiesto che rapporto ci potrà essere fra padre e figlio, quando è il padre a esser debole. Ci sarà un’inversione di ruoli? Cioè il figlio accudirà il padre? Ma come sarà la comunicazione? Di che cosa parleranno?
Se ne vedono di genitori e figli entrambi vecchi. Anzi è quasi una costante che, quando il figlio entra nella vecchiaia, il padre entri nell’ultima vecchiaia.
In genere il rapporto è un rapporto di assistenza. Visite da fare, badanti da trovare, cose pratiche da sistemare. È un peccato, perché sarebbe un incontro generalizzato fra prima e ultima vecchiaia. Il figlio avrebbe molto da conoscere, da imparare. Il padre potrebbe diventare colui che anticipa al figlio l’età in cui sta per entrare. Preziosi consigli potrebbe dare.
Perché i vecchi giovani, non hanno scuole alle quali apprendere la vecchiaia.
L’unica scuola sarebbe quella fra padre e figlio.
Invece la sciupiamo sempre, schiacciati dal peso di dover accudire una persona molto anziana.                             

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

Nessun commento:

Posta un commento