Cose da vecchi. (383)
Mi stavo avvicinando all’auto coi miei cani, per andare al parco. Passando nei pressi di una casetta, ho intravisto un vecchio seduto in giardino. Sicuramente più che ottantenne. Non lo conoscevo, pur conoscendo gli altri abitanti della casa. Gli ho dato le spalle per far entrare i cani in auto. Ho sentito che diceva qualcosa, ma ero distante. Non ho udito le parole. Facendo manovra con l’auto sono ripassato davanti alla casetta. L’ho visto in piedi. Mi ha guardato: ha fatto un gesto con le mani unite. Ambiguo. Pareva un gesto di congratulazioni. Come dire: vittoria, complimenti … Ma si poteva interpretare come: “Guarda che cosa mi tocca vedere! Addirittura tre cani!”
I molto vecchi sono così. Fuori misura. Fanno commenti a sproposito, anche con perfetti sconosciuti. Non si contengono. Sono indiscreti.
Forse sono semplicemente più spontanei. Dicono quel che gli passa per la mente senza chiedersi se sia opportuno. Un po’ bambini insomma.
Lo sarò anch’io, più avanti.
Meglio guardare questi comportamenti con tenerezza, piuttosto che con meraviglia.
O con disprezzo.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Mi stavo avvicinando all’auto coi miei cani, per andare al parco. Passando nei pressi di una casetta, ho intravisto un vecchio seduto in giardino. Sicuramente più che ottantenne. Non lo conoscevo, pur conoscendo gli altri abitanti della casa. Gli ho dato le spalle per far entrare i cani in auto. Ho sentito che diceva qualcosa, ma ero distante. Non ho udito le parole. Facendo manovra con l’auto sono ripassato davanti alla casetta. L’ho visto in piedi. Mi ha guardato: ha fatto un gesto con le mani unite. Ambiguo. Pareva un gesto di congratulazioni. Come dire: vittoria, complimenti … Ma si poteva interpretare come: “Guarda che cosa mi tocca vedere! Addirittura tre cani!”
I molto vecchi sono così. Fuori misura. Fanno commenti a sproposito, anche con perfetti sconosciuti. Non si contengono. Sono indiscreti.
Forse sono semplicemente più spontanei. Dicono quel che gli passa per la mente senza chiedersi se sia opportuno. Un po’ bambini insomma.
Lo sarò anch’io, più avanti.
Meglio guardare questi comportamenti con tenerezza, piuttosto che con meraviglia.
O con disprezzo.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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