26 settembre 2013

Scalfari (359)

Scalfari. (359) 
E’ uno dei grandi vecchi intellettuali italiani. Fondatore di un giornale di successo, ormai è molto anziano. Lucido, comunque. A volte viene intervistato da qualche televisione, come la settimana scorsa.
Nell’intervista gli è stata chiesta l’opinione sulla situazione politica italiana. Con sicurezza ha espresso giudizi, fatto previsioni, formulato valutazioni. Tutto ciò contrastava con la lentezza nell’esprimersi e con qualche difficoltà a concentrarsi.
Quello che mi ha stupito è stato la certezza con cui ha espresso la propria opinione. Senza spazio per il dubbio. Senza avvertire gli ascoltatori che si trattava di opinioni. Che nulla era assoluto.
Mi colpisce la mancanza di senso critico, in alcuni vecchi. E sì che di vita ne hanno passata molta. Dovrebbero sapere quanto relativa sia la verità. Soprattutto, quante verità ci siano.
In un’altra pagina (213) ho scritto che i vecchi devono parlare, devono dire, non possono star zitti. Tutto vero, se si tratta di valori. Meno vero se si tratta di altro.
Se sono opinioni, meglio dire: “A me sembra che… “

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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