02 settembre 2013

La luce (336)

La luce. (336) (02/09/13)
Una coppia anziana, che mi abita di fronte, ha l’abitudine di tenere sempre abbassate le persiane del soggiorno. Probabilmente non usa quella stanza. 

Certo è strano, tenerla sempre al buio.
Anche una mia coinquilina del primo piano, anziana, tiene le persiane quasi del tutto abbassate. Nel suo appartamento di luce ne entra poca.
Gli anziani odiano la luce? 

E’ strano. Una delle fantasie che si fanno del dopo-morte è quella di un luogo freddo e buio. Dunque, perché anticiparlo, facendo buio in casa nostra?
Mia nonna per indicare che le piaceva ancora vivere, nonostante la tarda età, diceva: “Mi piace ancora questo chiaretto.” Cioè questa lucetta che vedo.
C’è un rapporto ambivalente.
Da una parte luce significa vita.
Dall’altra, la troppa luce contrasta con il desiderio di ritrarsi, appartarsi, uscire dalla vita tumultuosa.
Vita sì, ma tranquilla.
Fuori dai riflettori.

(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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