La nostra specificità. (320)
Di noi vecchi, dico.
Abbiamo una specificità da ribadire. Da far conoscere. Le altre età non sanno nulla di noi. Dobbiamo informarle. A volte temo che non ne sappiamo nulla neppure noi.
Eppure basta osservarsi. Viene tutto a galla quello che siamo.
Primo. Abbiamo molti anni. Oliver Sacks a ottant’anni diceva: ”Le mie ossa sanno che cosa significa cent’anni.” Non è scontato. È diverso. I vecchi molto anziani arrivano ad avere il triplo degli anni di un giovane uomo. Hanno alle spalle ottant’anni di ricordi. Di vita vissuta. Cambia la prospettiva. Cambia la visione dell’esistenza.
Secondo. Siamo nella parabola discendente. Sappiamo che significa essere pieni di vita. Sappiamo anche che cosa significa essere svuotati di vita. Abbiamo vissuto l’ascesa e la discesa. Il senso di essere immortali e quello di essere finiti.
Terzo. Siamo vicini alla conclusione. Tutto di noi ci dice che sono gli ultimi anni. Il tempo vissuto è molto superiore a quello che ci resta. Anche questo cambia il senso delle cose che viviamo. Il nostro è tempo di bilancio.
Dobbiamo informare le altre generazioni di quello che succede dopo.
Siamo esempi viventi di quello che sarà il loro futuro.
Incarniamo il futuro dei giovani.
Siamo importanti, per loro.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Di noi vecchi, dico.
Abbiamo una specificità da ribadire. Da far conoscere. Le altre età non sanno nulla di noi. Dobbiamo informarle. A volte temo che non ne sappiamo nulla neppure noi.
Eppure basta osservarsi. Viene tutto a galla quello che siamo.
Primo. Abbiamo molti anni. Oliver Sacks a ottant’anni diceva: ”Le mie ossa sanno che cosa significa cent’anni.” Non è scontato. È diverso. I vecchi molto anziani arrivano ad avere il triplo degli anni di un giovane uomo. Hanno alle spalle ottant’anni di ricordi. Di vita vissuta. Cambia la prospettiva. Cambia la visione dell’esistenza.
Secondo. Siamo nella parabola discendente. Sappiamo che significa essere pieni di vita. Sappiamo anche che cosa significa essere svuotati di vita. Abbiamo vissuto l’ascesa e la discesa. Il senso di essere immortali e quello di essere finiti.
Terzo. Siamo vicini alla conclusione. Tutto di noi ci dice che sono gli ultimi anni. Il tempo vissuto è molto superiore a quello che ci resta. Anche questo cambia il senso delle cose che viviamo. Il nostro è tempo di bilancio.
Dobbiamo informare le altre generazioni di quello che succede dopo.
Siamo esempi viventi di quello che sarà il loro futuro.
Incarniamo il futuro dei giovani.
Siamo importanti, per loro.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
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