Età d’oro. (319)
Si dice della vecchiaia. Naturalmente della prima vecchiaia (difficile attribuirlo alla vecchiaia estrema).
Nella mia città è anche il nome di un circolo culturale. Di anziani. Ho letto il programma delle loro attività per il 2013: tombola, visita a un campo di concentramento, ballo in maschera, frittelle, torneo di briscola, corso d’inglese, visita a un centro storico, torneo di carte, l’opera, festa di fine estate, alcune altre visite culturali alla nostra città o a città vicine, gran pranzo di Natale, camminate varie.
Un programma denso, che mette insieme cultura e intrattenimento. Buono.
E la vecchiaia? Dov’è la specificità dell’età a cui si rivolge il circolo?
Temo che vecchiaia, malattie e morte siano lasciate ai singoli individui. Non se ne parla in pubblico. Ognuno si arrangi.
Ma se un vecchio non può parlare di ciò che lo riguarda da vicino, neppure in un circolo a lui dedicato, dove lo potrà trovare?
Sono sconsolato.
C’è in giro una grande opera di nascondimento della vecchiaia.
Infanzia, adolescenza, giovinezza, maturità. E poi basta.
Non se ne deve parlare in pubblico. Noi vecchi non dobbiamo sapere.
C’è omertà.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Si dice della vecchiaia. Naturalmente della prima vecchiaia (difficile attribuirlo alla vecchiaia estrema).
Nella mia città è anche il nome di un circolo culturale. Di anziani. Ho letto il programma delle loro attività per il 2013: tombola, visita a un campo di concentramento, ballo in maschera, frittelle, torneo di briscola, corso d’inglese, visita a un centro storico, torneo di carte, l’opera, festa di fine estate, alcune altre visite culturali alla nostra città o a città vicine, gran pranzo di Natale, camminate varie.
Un programma denso, che mette insieme cultura e intrattenimento. Buono.
E la vecchiaia? Dov’è la specificità dell’età a cui si rivolge il circolo?
Temo che vecchiaia, malattie e morte siano lasciate ai singoli individui. Non se ne parla in pubblico. Ognuno si arrangi.
Ma se un vecchio non può parlare di ciò che lo riguarda da vicino, neppure in un circolo a lui dedicato, dove lo potrà trovare?
Sono sconsolato.
C’è in giro una grande opera di nascondimento della vecchiaia.
Infanzia, adolescenza, giovinezza, maturità. E poi basta.
Non se ne deve parlare in pubblico. Noi vecchi non dobbiamo sapere.
C’è omertà.
(L’indice per argomenti delle prime 300 pagine del diario si trova a pagina 300.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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