05 giugno 2013

Segnali. (251)
Un conoscente ha avuto problemi al cuore. E' stato ricoverato in ospedale. Dovrà mettersi un pace-maker (un impianto definitivo). Per continuare a vivere. Una limitazione consistente, irreversibile. 
Grosso segno di vecchiaia: la malattia senza prospettiva di guarigione.
Un parente gli ha chiesto esplicitamente che cosa i familiari avrebbero dovuto fare di alcune faccende familiari. Sottointeso: se tu muori.
Altro segnale di vecchiaia. Se tu non lo vuoi vedere, chi ti sta intorno vede che sei peggiorato. Mette in conto che puoi morire. E nei suoi discorsi compare.
“Che cosa dobbiamo fare, se tu muori?” Non è una domanda brutale. Nemmeno cinica. E' realistica. La realtà è che tu puoi morire. Dunque, quali sono le tue volontà?
E' quasi un segno di rispetto. Chiedere all'anziano che cosa desidera che venga fatto. Perchè la sua morte è possibile, se non addirittura probabile.
La differenza fra giovane e anziano sta proprio qui: la possibilità reale della morte.
Per un giovane la morte non esiste. Si sente immortale.
Per un anziano, la morte è fra gli eventi possibili. Anzi, è un evento certo.
Tutti segni che sei in un'età diversa dalle precedenti: la vecchiaia.

(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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