Segnali. (251)
Un conoscente ha
avuto problemi al cuore. E' stato ricoverato in ospedale. Dovrà
mettersi un pace-maker (un impianto definitivo). Per continuare a
vivere. Una limitazione consistente, irreversibile.
Grosso segno di
vecchiaia: la malattia senza prospettiva di guarigione.
Un parente gli ha
chiesto esplicitamente che cosa i familiari avrebbero dovuto fare di
alcune faccende familiari. Sottointeso: se tu muori.
Altro segnale di
vecchiaia. Se tu non lo vuoi vedere, chi ti sta intorno vede che sei
peggiorato. Mette in conto che puoi morire. E nei suoi discorsi
compare.
“Che cosa
dobbiamo fare, se tu muori?” Non è una domanda brutale. Nemmeno
cinica. E' realistica. La realtà è che tu puoi morire. Dunque,
quali sono le tue volontà?
E' quasi un segno
di rispetto. Chiedere all'anziano che cosa desidera che venga fatto.
Perchè la sua morte è possibile, se non addirittura probabile.
La differenza fra
giovane e anziano sta proprio qui: la possibilità reale della morte.
Per un giovane la
morte non esiste. Si sente immortale.
Per un anziano, la
morte è fra gli eventi possibili. Anzi, è un evento certo.
Tutti segni che sei in un'età diversa dalle precedenti: la vecchiaia.
(L'indice per
argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni
private: holgar.pd@gmail.com
).
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