L'arrivo nella
vecchiaia. (269)
Mia moglie lavora
con persone giovani, dell'età dei nostri figli: quarantenni, più o
meno. Questi giovani hanno dei genitori della nostra età. Appena
entrati nella vecchiaia.
Si stupisce quando
quei giovani raccontano dei loro genitori. La maggior parte sono
inattivi.
Arrivati in vecchiaia, hanno finito il lavoro, sono andati
in pensione. E si sono fermati. Escono poco.
Nessun entusiasmo. Hanno perso interesse per la vita.
Eppure sono
relativamente giovani. Se non sono malandati in salute, potrebbero
fare molto. Potrebbero spassarsela. Invece niente. Con la fine
dell'attività lavorativa, cessano tutte le passioni.
Il campione di
persone è piccolo. Non posso generalizzare. Eppure questo è uno
dei modi in cui si affronta la vecchiaia. L'inerzia. L'assenza di
desideri.
La vecchiaia è una
delle età della vita. Non finisce la vita quando si diventa vecchi.
In questi casi, sono
benedetti i nipotini. Almeno si è in contatto con la vita, dovendo
fare servizi per nuove vite appena nate.
Ma c'è una vita
oltre i nipotini.
C'è ancora la vita
da vecchi.
(L'indice per
argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni
private: holgar.pd@gmail.com
).
Nessun commento:
Posta un commento