La noia delle cose
normali. (275)
Da vecchi alcune
abitudini diventano insopportabili. L'ho detto a proposito delle
feste di fine anno. E delle feste di compleanno, che ho deciso di non
festeggiare più.
Insopportabile è
anche la consuetudine della televisione. Spettacolo per lo più
stupido.
Adesso mi sta
venendo a noia la consuetudine di...mangiare. Capisco quanto sia
assurdo.
Comincio a
sentire come una schiavitù quella di dover mangiare ogni giorno, più
volte al giorno. Poi mi viene fame e lo faccio. Ma ne sento la
schiavitù.
Già da qualche
anno mia moglie si era mostrata insofferente alla preparazione
abitudinaria dei pasti. Lei è cuoca eccellente. Non si sottrae alla
preparazione di piatti elaborati, di pranzi ricchi di portate.
Purchè siano
eventi eccezionali, non più volte al giorno.
Quello che non
sopporta è la stanca ripetizione del gesto.
Fortunatamente
negli ultimi anni abbiamo scelto due regimi alimentari differenti,
per cui io mi preparo i miei piatti e lei i suoi. Non gravo più su
di lei.
Mi è venuto a noia il fatto di dover continuamente assumere
cibo per poter vivere.
Di ciò non ci si
rende conto, perchè la fame ci spinge a farlo.
Me ne sono accorto
gli anni in cui ho sperimentato digiuni di una settimana.
Quanto tempo
risparmiato fra pensare menù, acquistare, preparare, spreparare,
gettar rifiuti! Che libertà!
In questi ultimi
anni quello che sopporto poco è l'obbligatorietà del preparare. Del
non poterne fare a meno.
Che sia
inevitabile, da vecchi?
(L'indice per
argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni
private: holgar.pd@gmail.com
).
Nessun commento:
Posta un commento