30 giugno 2013

Precedenza. (276)
Quando vado al parco coi cani, passo davanti a un supermercato, con tanto di parcheggio interno. Spesso sono costretto a frenare perchè le auto che escono non danno la precedenza. Rischiano l'incidente. Se suono e cerco di far capire che devono aspettare che io sia passato, si stupiscono, inveiscono. Come se avessero tutto il diritto di passar loro. Hanno torto marcio.
Spesso mi arrabbio. Li mando al diavolo.
Oggi mi è ancora capitato. Ho riflettuto. Che cosa mi fa imbestialire? Aver ragione e non venir riconosciuto.
Sono vecchio, possibile che non mi sia ancora abituato alle piccole scorrettezze che succedono sulla strada? Possibile che me la prenda ancora tanto?
Devo controllarmi di più. Proprio perchè sono vecchio. Non tanto perchè qualcuno potrebbe picchiarmi. Non avrei paura (da incosciente).
Ci si deve controllare perchè da vecchi, si ha esperienza. Si sono già vissute molte volte certe maleducazioni sulla strada. Da vecchi si può anche guardarle come cose normali.
Da vecchi i torti subìti (questi torti subìti!) non rivestono molta importanza.
Da vecchi si dovrebbe lasciar correre.
Da vecchi si potrebbe essere più saggi.

(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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