03 giugno 2013

Imprese. (249)
Ieri mattina stavo uscendo dal parco con i cani. Seduto sui gradini di una tribunetta, che dà sul campo di calcio, c'era un vecchio che trafficava con un sacchetto di plastica. Ho osservato le sue mani, passandogli accanto. Un po' tremanti, si ingegnavano a stringere un nodo. L'ho anche guardato in volto. Sicuramente vecchio. Sui settanta, settantacinque.
Si è alzato e mi ha dato la parola sui cani. Un impegno, mi diceva. Poi ha parlato di bocce. Era lì per quello. C'era un incontro ad alto livello fra squadre che venivano da fuori città e regione. Tesseva le lodi dei campioni che partecipavano alla competizione.
Non era della mia città. Veniva da una città vicina. Distante una trentina di chilometri. Poi, con naturalezza, mi ha detto che era venuto in bicicletta. Accidenti! Sono rimasto sorpreso e ammirato. Non me lo sarei aspettato, perchè mi sembrava anche incerto nel camminare.
I vecchi stupiscono. Sono capaci di imprese che i più giovani non si sognano neppure. Le forze vanno dileguandosi? Non importa, fanno ugualmente quello che facevano da giovani.
Un po' incoscienti, un po' coraggiosi.
Non impreparati, però. Quel vecchio mi mostrava la cartina stradale che aveva seguito per arrivare fin lì. E si era anche perso, nella periferia della mia città!
Un'umanità sorprendente quella dei vecchi.
Tutta da scoprire.


(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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