25 giugno 2013

Il mio cane vecchio ha un padrone vecchio. (271)
Il mio cane mi parla. Per via telepatica.
Mi ricorda quando era giovane e rincorreva le palline da tennis che gli lanciavo. Non le riportava. Amava tenersele. E masticarle a lungo. Non riuscivo a riprenderle. Allora ne lanciavo un'altra. E mollava la prima. Ne portavo via un sacchetto intero. Anche la cagna giocava con la pallina. Ma il cane la prendeva sempre per primo. Dovevo lanciarne due per volta.
Mi ricorda quando io e mia moglie ci mettevano distanti una ventina di metri e chiamavamo i cani con la promessa di un biscotto. Così facevano la spola da un padrone all'altro, correndo a più non posso.
Mi ricorda quando lo portavo lungo il fiume. O in altri piccoli parchi disseminati nel quartiere.
Mi ricorda quando lo portavo al mare.
Non faccio più queste cose. Il mio cane è diventato vecchio.
In realtà sono io che sono diventato vecchio.

(L'indice per argomenti delle prime 218 pagine di questo diario si trova al n. 202)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com ).

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